Guanto kessa

Dopo aver parlato della spugna di konjac, vediamo un altro validissimo veicolo di bellezza, il guanto di kessa.
In viscosa o in seta o cotone, la sua particolarità è la trama ruvida del tessuto, progettata per essere efficace e sicura, senza creare danni o irritazioni.

È originario degli ambienti hammam del Marocco, dove viene usato tradizionalmente con saponi e oli naturali, come il famoso sapone nero, per esfoliare e nutrire nello stesso tempo.

Il suo valore va ben oltre la bellezza: sta a simboleggiare il legame tra pulizia del corpo e pulizia dello spirito, rinnovamento e purificazione.

Il guanto esfolia e leviga la pelle, elimina le impurità e le cellule morte, favorisce il ricambio cellulare, migliora e massimizza la capacità di assorbire creme e altri trattamenti. Il suo utilizzo favorisce l'ossigenazione e la microcircolazione, quindi il ringiovanimento e il turgore della pelle. Inoltre, riduce i peli incarniti e prepara la pelle alla depilazione o alla rasatura. 

Come si usa?
Dobbiamo far aprire i pori ed ammorbidire la pelle in acqua calda, o vasca o doccia.

Dopodiché, spalmiamo un sapone sul corpo, Bellatrix è perfetta, risciacquiamo e poi passiamo il guanto bagnato, con movimenti circolari e con la giusta pressione.
Regola vuole che si inizi dalle estremità e si vada verso il cuore.

Vedremo la pelle morta che resta attaccata al tessuto. Appena finito, passiamo la nostra Medusa e ci accorgeremo che verrà assorbirà immediatamente.