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Coppette mestruali: cosa sono, come sceglierle e come utilizzarle.

Che siano assorbenti igienici – anatomici, con le ali o interni – o lavabili o delle coppette mestruali, poco importa perché, in primo luogo, ogni donna deve sentirsi libera e a proprio agio, non solo con il proprio corpo, ma anche con il ciclo mestruale.

Oggi però vi parlerò della coppetta mestruale: cos’è, come si usa, come e quale scegliere e, infine, anche i pro e i contro di questa scelta.

COS’E’ LA COPPETTA MESTRUALE:

La coppetta mestruale è, per l’appunto, una piccola coppa in silicone anallergico che va inserita nella vagina per raccogliere il sangue mestruale. La sua storia risale alla seconda metà dell’ ‘800, quando ne venne creato un prototipo, e venne messa per la prima volta in commercio negli anni ’30 riscuotendo però poco successo.

Non c’è da meravigliarsi di ciò, considerando che il ciclo mestruale è stato ed è tuttora, in molti casi, ritenuto un tabù – si pensi al colore BLU!! del sangue nelle pubblicità dei normali assorbenti, o talvolta la discrezione nell’uso degli assorbenti igienici interni. Ancora oggi, sono poche le donne che utilizzano la coppetta mestruale e non perché non sia pratica – basti pensare alle poche che ormai non vi rinunciano più – ma perché è ancora oggi poco pubblicizzata per via del suo basso costo – l’alto prezzo e l’alto consumo di quelli igienici sono una grande fonte di guadagno per le grandi aziende. Si consideri, inoltre, che esistono ancora molti tabù, consci o inconsci che siano, su tutto ciò che va inserito in vagina o all’idea che questa vada lavata e svuotata – che sia “sporca”. Infine, ultimo fattore, riguarda sicuramente la pigrizia: io in primis ho impiegato anni perché mi decidessi a provarla, in relazione alla paura di nuove abitudini da adottare.

COME E QUALE SCEGLIERE:

Esistono in commercio molti modelli e colori di coppette: con stelo, pallino, anello e privo di ogni supporto alla base; vi riporto qui sotto le immagini per farvi capire:

Alle prime armi consiglio quelle con un supporto alla base, in quanto rende più facile il posizionamento, e di lasciare quelle prive di supporto alle più esperte 😉

Detto ciò, vediamo cosa bisogna sapere e valutare per scegliere la coppetta più giusta per noi.

  • età e gravidanza – con relativo parto naturale
  • tonicità del pavimento pelvico
  • altezza della cervice
  • sensibilità al tatto
  • flusso mestruale
  • In primo luogo, come potrete intuire, servirà una coppetta più o meno ampia a seconda dell’aver partorito o meno e a seconda del flusso mestruale – considerate che per un flusso normale la si può svuotare anche ogni 12h. Le taglie vanno dalla S alla L (dipende dalle marche, in ogni caso sarà molto efficace valutare l’ampiezza del diametro). Ad ogni modo, posso già dirvi che, in linea generale una ragazza anatomicamente piccola e che non ha avuto rapporti sessuali avrà bisogno di una S; una ragazza, invece, che avuto rapporti sessuali una M e, infine, una donna che ha avuto un parto naturale una L. Sostanzialmente basta questo per scegliere la coppetta giusta ma in caso di flusso eccessivamente abbondante, bisogna raggiungere dei compromessi: svuotarla più frequentemente oppure scegliere una taglia più grande ma, in tal caso, impiegando un po’ più di pazienza per aprirla, in quanto non adatta alla vostra ampiezza.
  • In secondo luogo, dovrete valutare la sensibilità al tatto, se dunque siete o meno troppo sensibili all’interno della vostra vagina, in tal caso sceglierete una coppetta più o meno morbida.
  • In terzo, ed ultimo luogo, valuterete la tonicità del pavimento pelvico e l’altezza della cervice. Considerate che la tonicità si divide in: tonico, semi-tonico e morbido, che dipendono da fattori quali. età, parto e attività fisica; ciò significa che una donna avanti con gli anni avrà un pavimento meno tonico di una ventenne e una sportiva avrà un pavimento molto tonico rispetto ad una ragazza sedentaria. Detto ciò, vediamo però come fare per comprendere l’effettiva tonicità e l’altezza della cervice inserendo semplicemente un dito in vagina: mettetevi in posizione dritta e con le gambe non divaricate, a quel punto inserite il dito “comprimete” la vostra vagina e valutate la pressione che esercita intorno al dito; forte pressione: pavimento tonico; media pressione: pavimento semi-tonico; leggera pressione: pavimento morbido. Non vi resta, infine, che valutare l’altezza della vostra cervice – vi consiglio di misurarla qualche giorno prima del vostro ciclo, quando è più bassa. Per coloro, come la sottoscritta, che non sanno riconoscerla, c’è da dire che è quella superficie più dura – molte la paragonano alla consistenza della punta del naso, è come un foro più stretto, per così dire, laddove si arriva col dito. Ad ogni modo se la cervice la si può toccare solo con la punta delle dita o non la si tocca affatto, essa è alta; se la si incontra a “metà strada” è media, se la si tocca subito allora è bassa. Detto ciò significa che a seconda dell’altezza della propria cervice, si sceglierà una coppetta più o meno alta. Vi riporto qui due immagini, una dell’idea relativa alla mano per capire l’altezza della cervice e una raffigurante le diverse coppette più o meno alte utili in relazione alla propria cervice:

Ad ogni modo, spiegato tutto ciò che bisogna sapere riguardo la scelta più idonea alle proprie esigenze, vi riporto qui due schemi utilissimi di coppettamestuale.it per scegliere le misure e la morbidezza, in relazione alle diverse marche in commercio:

COME SI USA LA COPPETTA MESTRUALE E QUAL E’ LA SUA MANUTENZIONE:

Se avete scelto la vostra coppetta, ora non vi resta che capire come usarla, e non c’è niente di più semplice, dopo che ci si è abituate.

Esistono molti modi per piegarla ed inserirla, alcuni persino assurdi – il metodo origami!!! – in ogni caso io vi mostrerò quelli più diffusi e pratici:

In ordine:

  • fig 1: piega a C o anche detta a U
  • fig 2: piega a tulipano
  • fig 3: piega a 7

Scelta la piega che più vi piace, inserite in vagina divaricando le gambe e, se necessario, quando siete ancora all’interno potete aiutarla ad aprirsi; altrimenti lasciate che si apra da sola o comunque aiutandola dal basso con metodi rotatori, o allargando le pareti vaginali circostanti con il dito. Perché la coppetta risulti aperta è necessario che le sue pareti aderiscano bene alla vostra vagina, in modo tale da creare un sottovuoto che impedirà ogni perdita. In tal caso, come accennavo all’inizio, alle meno esperte consiglio le coppette con alla base un supporto, utile sia per posizionare meglio la coppetta ma utile anche per verificare che sia stata inserita nel modo giusto, infatti, in quest’ultimo caso, se si proverà a tirarla – senza esagerare! – essa non verrà fuori, indice del fatto che il vuoto d’aria si sarà formato e, dunque, correttamente posizionata. Per tirarla fuori sarà necessario soltanto infilare le dita, toccare la base e schiacciarla in modo tale da eliminare il vuoto d’aria, ruotarla leggermente, eventualmente, e a questo punto sarà fuori in men che non si dica – non temete, non avrete la sensazione del sottovuoto che si stappa! Nel caso in cui la coppetta dovesse far fatica ad aprirsi, passate questa sono l’acqua fredda prima di inserirla o comunque stringete e rilassate la vagina con movimenti volontari oppure alzatevi e piegatevi.

Per comprendere la posizione della coppetta, vi lascio direttamente delle immagini molto intuitive, tra le quali anche una che mette a confronto la posizione di un tampone con quella di una coppetta:

Infine vediamo i punti salienti della sua manutenzione:

  • lavare sempre le mani prima di metterla o toglierla
  • lavarla ogni qual volta la si è svuotata con del detergente intimo o della semplice acqua
  • sterilizzarla in acqua bollente per circa 10 min tra un ciclo e l’altro.

PRO E CONTRO DELLE COPPETTE MESTRUALI:

In ultima analisi non mi resta che esporvi i pro e i contro in relazione alle mie esigenze ed esperienze personali:

PRO:

  • più alcun condizionamento sull’abbigliamento nei giorni del ciclo, siccome è del tutto invisibile, ha praticamente gli stessi vantaggi di un assorbente igienico interno ma senza l’effetto collaterale di una potenziale secchezza, siccome questi assorbono anche i liquidi buoni della vagina.
  • più alcuna irritazione se si soffre di questo problema con gli assorbenti esterni.
  • risparmio esorbitante in quanto alla spesa, considerando che queste vanno da un costo di circa 10 euro fino a 25 circa e che possono durare anche fino a 10 anni. In commercio ve ne sono davvero di tutti i tipi, tra le quali, alcune davvero economiche.
  • è una scelta decisamente ecologica per l’ambiente.

CONTRO:

  • può risultare poco pratica per chi ha un flusso decisamente abbondante e deve svuotarla più spesso e si trova in luoghi pubblici, dove eventualmente non è sempre facile trovare un lavandino a portata di mano per poterla lavare. Ci si può, ad ogni modo, attrezzare di salviettine. Si consideri però che in media con un flusso normale, la coppetta può essere tenuta su fino a 12h, motivo per cui, è un problema che può essere facilmente risolto.

Spero di esservi stata utile nella mia esposizione, dove ho cercato di mettere insieme tutte le domande e le difficoltà che ho riscontrato all’inizio di questa nuova scelta a dir poco fantastica. All’inizio ero titubante, ho anche provato a rinunciare perché effettivamente incapace ad usarla, ma dovete solo dotarvi di molta pazienza e di pratica perché alla fine la amerete.

Vi consiglio, infine, di imparare a conoscere bene il vostro corpo per poterla usare al meglio; eventualmente le prime volte svuotatela più spesso, sia per fare pratica, e sia per controllare effettivamente il vostro flusso, per comprendere, di conseguenza, ogni quanto tempo sarà poi opportuno svuotarla.